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Ho una domanda per te!

Quante volte ti è capitato di poter conoscere la vera intenzione dell'Artista, ammirando o leggendo la sua Opera? Esattamente, per questo navigando nel mio blog potresti trovare non solo le immagini, ma anche i pensieri che hanno ispirato l'Opera stessa, o più semplicemente il mio punto di vista e ciò che mi ha spinto alla sua realizzazione. Come dici? Inusuale? Forse, ma tranquillo, non intendo far apprezzare le opere con razionalità, altrimenti l'Arte non avrebbe modo di esistere, ma vorrei piuttosto, stimolare la tua fantasia, e creare dialogo. Del resto quando andavo al Liceo mi chiedevo spesso, studiando le Opere dei grandi Artisti, questi cosa avrebbero pensato dell'interpretazione data.
Buon proseguimento, e grazie per avermi fatto visita!

SPORT, STILE DI VITA E SCLEROSI MULTIPLA (Articolo tratto da UmbriaOggi)

SPORT, STILE DI VITA E SCLEROSI MULTIPLA

Intervista a Christian Efrem Iori, autore di Una battaglia lunga tutta una vita

<<Ciao Christian, anzitutto complimenti per i risultati che stai ottenendo con il tuo libro “Una Battaglia Lunga Tutta Una Vita che ha già visto una seconda edizione, a distanza di poche settimane dalla pubblicazione, per non parlare dei commenti anche social, e tutti positivi, di chi ha già letto il tuo libro. Sappiamo che anche tu, come il protagonista del tuo libro, purtroppo sei affetto da Sclerosi Multipla, quindi nel tuo libro tratti, tra vari temi di importanza anche sociale, una patologia che hai iniziato a conoscere sulla tua pelle. Quello di cui però vorremmo parlare con te oggi è un argomento che nel tuo libro accenni solamente, ma che per te sembra essere molto importante, o per lo meno questo trapela, ossia “sport e stile di vita sano”, cosa puoi dirci di più?>>

<<Ciao Roberto, grazie per la seconda calorosa accoglienza, per me è sempre un piacere essere tuo ospite. Sono felice anche del “question time” che mi proponi, perché effettivamente mi hai beccato: lo sport, lo stile di vita sano e la nutrizione per me, sono elementi diventati fondamentali. Pratico infatti attività sportiva circa quattro volte a settimana. A volte più, ma dipende sempre se le condizioni (salute, impegni, lavoro) me lo permettono, ma quello che è certo è che sotto le quattro volte cerco di non scendere mai prediligendo l’attività aerobica a quella anaerobica. Quindi mi sono appassionato alla corsa, che per me è diventato il perno delle mie giornate, anche se non mi lascio sfuggire la possibilità di costruire una muscolatura un po’ più “robusta” anche in palestra o con esercizi a casa (soprattutto causa covid19), il tutto comunque sempre seguito da un preparatore atletico, e quando serve (spesso) da un fisioterapista che mi consiglia sempre di non dimenticare mai di fare stretching per migliorare l’elasticità muscolare che la SM può compromettere. Sono comunque convinto che, sia l’attività sportiva che uno stile di vita sano e quindi regolare, sia il mantenimento dell’armonia tra corpo e spirito, allontanando tutte le forme di stress, e intendo veramente tutte, possano contribuire, diciamo a migliorare la vita di ognuno, e sicuramente di noi “sclerati”. Per lo meno io ho trovato giovamento e a dirla tutta sono stati anche i primi consigli dei miei medici.

<<Per quanto riguarda l’alimentazione invece? Anche quello sembra un argomento che non sottovaluti, come del resto hai annunciato poco fa>>

<<Assolutamente no, è un altro pilastro della mia continua battaglia, anche se è un argomento un po’ più complicato. Partendo dal presupposto che un’alimentazione varia ed equilibrata è alla base di una vita in salute, allo stesso modo, un’alimentazione inadeguata, oltre a incidere sul benessere psico-fisico, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza di numerose malattie croniche. Del resto è sempre più diffusa l’attenzione all’aspetto salutare della propria nutrizione. Una dieta bilanciata infatti, è in grado di fornire energia per lo svolgimento delle proprie attività quotidiane e comunque basilari per l’organismo, ma è in grado anche di rinforzare i meccanismi di difesa dell’organismo stesso e di mantenere in equilibrio anche il peso corporeo, aspetto da non sottovalutare nel caso di fatica o dolore o di ridotta mobilità che possono portare a ridurre l’attività fisica di un soggetto con SM. Proprio per questi principi ho cercato di capire se l’alimentazione potesse in qualche modo influire sulla mia situazione e sono dell’idea che un’alimentazione sana, affiancata ad uno stile di vita corretto, e dedito all’attività sportiva, può assicurare una qualità della vita e dello stato di salute sicuramente migliore, e la mia volontà è quella di promuovere anche questo pensiero salutista. Questo sentimento, mi spinge a condividere anche con te le mie considerazioni che, ci tengo a sottolineare, non hanno alcuna presunzione né valenza medica>>.

<<Che tipo di considerazioni Christian?>>.

<<Fin dalla diagnosi, ho deciso di appoggiarmi ad un nutrizionista che potesse darmi le indicazioni necessarie per controllare appunto la mia nutrizione, intesa come l’insieme dei processi biologici che consentono e condizionano l’intera vita di un organismo vivente. Ho compreso quindi anzitutto, l’importanza che assume la qualità dei cibi che ingeriamo. Del resto mio nonno dice sempre che “non ha importanza quanto si spende per una maglietta che oggi puoi mettere e domani no, ma quanto si spende per ciò che mettiamo all’interno del nostro corpo”. Ho compreso così anche, come all’interno di una dieta bilanciata, certi nutrienti siano ad esempio particolarmente adatti ed utili per rinforzare il sistema nervoso centrale che è possibile ritrovare in cibi come sgombro, tonno, aringa, sardine e oli di girasoli, cartamo e soia. In alcuni di questi alimenti poi (salmone, sgombro, tonno, e sardine) troviamo la vitamina D, che alcuni studi sembrano ritenere particolarmente importante per rallentare la progressione della malattia, anche se la maggior quantità la deriviamo dal sole. Ho eliminato invece totalmente le bevande gassate, dolci e acidule come succhi di frutta, oppure alcoliche e superalcoliche e contenenti sostanze eccitanti o irritanti per vescica o intestino (come ad esempio la caffeina), anche sé una cosa che la Sclerosi Multipla mi ha insegnato è di non contraddire e di non contrastare totalmente le mie sensazioni e i miei desideri, e quindi al caffè dopo pranzo difficilmente rinuncio, così come ad un bicchiere di vino rosso a cena a volte mi concedo, nonostante comunque io abbia fatto un lungo periodo di “disintossicazione” da queste sostanze prima di reintegrarle a piccole dosi. Altro aspetto che ritengo di fondamentale importanza è il miglioramento delle funzioni intestinali, attraverso l’assunzione di liquidi (almeno 2 Litri di acqua) o assumendo cibi ricchi di fibre come cereali integrali, frutta e verdura e legumi (lavati bene a causa della possibile presenza di fitofarmaci e comunque prodotti possibilmente di stagione e dell’orto del vicino, dove puoi controllare davvero se il bio è veramente bio).

Alcuni cibi oltretutto, per il loro potenziale infiammatorio non sono consigliati per chi ha patologie infiammatorie croniche come quelli ad alto contenuto di zuccheri, sodio o grassi saturi di origine animale. Cerco così anche di limitare l’assunzione delle carne, concentrando tale assunzione solo verso la carne bianca, e il pesce azzurro e comunque di qualità e di allevamenti controllati, eliminando praticamente del tutto la carne di maiale o di vitello e gli insaccati ad esempio, anche se per lo stesso principio, una volta ogni tanto (ma molto di rado), da buon umbro non posso non concedermi uno spicchio di Torta al Testo con salsicce o con prosciutto, o una bistecca o perché no una frittura di pesce. Perché fondamentalmente non sono alimenti tossici ma infiammatori e quindi da assumere con parsimonia, senza però per questo contrastare i propri desideri. Anche le piccole gioie della tavola aiutano a contrastare la depressione di cui si ciba la SM.

Per farti capire, un pasto dall’antipasto al dolce non va bene perché ricco di grassi e zuccheri che favoriscono l’infiammazione, io invece cerco di contrastarla. Quindi mangiare poco, o meglio il giusto, ma spesso, variando la dieta da far ruotare attorno alla frutta, alla verdura e al pesce senza raggiungere regimi calorici assurdi insomma. Quindi non mi abbandono agli zuccheri, perché sono dell’idea che anche l’indice glicemico, così come quello calorico poi, ha un’importanza da non sottovalutare anche se il tutto va sempre relazionato al tipo di attività che si svolgono. Cerco di limitare al massimo il sale e di utilizzare l’olio extravergine di oliva a crudo che oramai a volte dimentico anche, così come cerco di attenzionare il consumo di lattosio che ho praticamente scelto di eliminare senza privarmi dell’assunzione di prebiotici e probiotici attraverso l’assunzione di yogurt per esempio, ovviamente senza lattosio. Cerco anche di regolare l’assunzione di glutine che assumo ma in quantità ridotte rispetto a prima e che alterno a cereali integrali o privi di glutine. Ma ripeto che queste sono scelte prettamente personali, come quella di consumare al mattino un cucchiaino di curcuma nella bevanda perché ritengo la curcuma essere un nutriente con delle proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e depurative. Di certo ho eliminato i prodotti da forno dei supermercati e mi sono concentrato al massimo su prodotti fatti in casa, così da poter controllare la qualità e la quantità degli ingredienti. Insomma per intenderci la dieta mediterranea è il mio modello di riferimento seppur io l’abbia comunque adattata alle mie esigenze chiaramente..

<<Ci sono studi inerenti il rapporto tra la nutrizione e la Sclerosi Multipla?>>

<<Guarda, non mi permetto di andare a toccare argomenti che un professionista del settore può conoscere sicuramente meglio di me. Dico che la ricerca è sempre in evoluzione e che è possibile, attraverso ricerche personali, trovare anche informazioni in merito di cui va sempre valutata la qualità delle informazioni e la fonte. Posso dirti comunque che a sostegno dell’importanza di una corretta nutrizione, in un articolo pubblicato sulla rivista Neurology sono stati resi noti i risultati di uno “screening dietetico”, condotto su circa 7000 persone, che ha dimostrato come una dieta equilibrata in associazione ad uno stile di vita sano siano collegati a minori livelli di disabilità, quindi  il mio consiglio è quello di non sottovalutare questi aspetti della nutrizione, di parlarne con i vostri professionisti di fiducia (medici, neurologi), ma di non abbandonarvi assolutamente a ciarlatani del “non ti preoccupare funziona”, perché alcuni regimi dietetici possono essere causa di squilibri nutrizionali, ed è quindi basilare e fondamentale condurli sotto controllo medico, per questo ribadisco l’importanza di appoggiarsi a professionisti competenti che possano indicare la via di un regime dietetico equilibrato che di certo può migliorare, e migliora lo stato di salute con impatto positivo sulla qualità di vita e sulla percezione di  benessere, di certo importante per un soggetto come me ad esempio>>.

<<Un’ultima domanda Christian prima di congedarti, in questa tua interessante analisi che sicuramente sarebbe da sviluppare, mi sorge una domanda, non ti pesa il regime controllato che ti sei imposto?>>

<<In realtà no, nella maniera più assoluta, perché come dico anche nel mio libro “ho una missione” e cerco di fare tutto quello che mi è possibile, per combattere questo mostro di nome Sclerosi Multipla che sto cercando di addomesticare con tutti i mezzi a me disponibili senza abbassare la guardia, e che in un certo senso devo ringraziare perché mi ha insegnato a correre, a svegliarmi presto al mattino e mangiare sano. Ah certo, anche a scrivere un libro>.

Tratto da:

https://www.umbriaoggi.it/sport-stile-di-vita-e-sclerosi-multipla-22317?fbclid=IwAR1AiU6G5EA9bTRwDVmiu6vkctIsB5Mi4aujcpteaDZNzhnVp5t3h51wT5g

UNA BATTAGLIA LUNGA TUTTA UNA VITA di Christian Efrem Iori (Estratto)

Una battaglia lunga tutta una vita

di Christan Efrem Iori


Tic. Tic. Tic... La freccia, la svolta a sinistra ed eccoci, davanti al grande cancello che si apre sul grande parcheggio dell’abitazione. “Finalmente a casa” pensò Chris mentre riponeva l’auto in garage. Era poco più di un anno che era andato ad abitare con la sua ragazza nella casa dei suoi nonni materni. Una tipica palazzina degli anni ‘60, avente sul retro, un orto tappezzato di olivi, forse l’unico pezzo di terreno rimasto nella zona. Il piano terra era l’appartamento della mamma, disabitato da anni, al primo abitavano i nonni, la mansarda invece era la casa in cui era andato ad abitare, sia perché molto più vicina al lavoro, sia perché lui e Moira avevano deciso di andare a convivere l’anno prima “per fare le prove generali” diceva lui, e nel brutto periodo di crisi economica in cui navigava la società, il buon cuore dei nonni aveva messo a disposizione quella casa senza chiedere nemmeno che pagassero le bollette.
“Perché non accettare e approfittare per stare vicino ai nonni?” pensarono prima di accettare, anche se avrebbero preferito fare da soli, perché si sa, quando si tratta di interessi, i parenti poi, non conoscono parentele. Ma seppur la loro priorità fosse quella di comprare casa, dovettero cambiare i loro piani perché con due stipendi, ma solo uno pieno, e due finanziamenti, non era facile di quei tempi avere prestiti per acquistarla.
Comunque era una casa elegante ed in buonissimo stato, rivestita di mattoncini rossi faccia vista nei tre piani superiori, mentre la pietra, sempre faccia vista, era stata utilizzata per il piano terra, dove fino alla fine degli anni ‘90, e per circa venti anni, i nonni di Chris avevano avuto un alimentari. La “Bottega” la chiamavano. Purtroppo poi, arrivarono proprio di fronte casa i grandi commercianti dei grandi circuiti merceologici, che ammazzavano le piccole attività, così decisero di chiudere a malincuore. Ogni volta che il periodo dell’infanzia tornava alla mente, Chris ricordava l’odore di salumi che aleggiava negli ambienti del negozio e sulle mani del nonno Walter, nonché gli sfilatinialla mortadella che la nonna preparava dietro al banco gastronomia, la radio grigia dell’epoca con una lunga antenna ed un tasto rosso, la grande bilancia e l’affettatrice, le paghette date di nascosto, ma che poi tanto nascoste non erano mai, le giornate passate dietro la cassa a giocare a fare il cassiere, il profumo da uomo alla fragranza di pino, perché all’epoca la ditta che produceva quel profumo abbinava la miniatura di un cavallino bianco, ed oltre ad essere il profumo del nonno, il cavallo lo aveva sempre affascinato. E poi come dimenticarsi della collezione di figurine dei calciatori. Figurine che rubava dai succhi di frutta insieme ai suoi fratelli, Dave e Tom entrambi più piccoli di Chris. Dave di quasi 2 anni e Tom di 3 anni e mezzo.
<Uff queste scale non finiscono mai. Sempre più lunghe> sbuffò affannato Chris raggiunta l’ultima rampa di scale.
Già salendo giocava ad indovinare cosa ci fosse per cena. Era inconfondibile l’odore del pollo arrosto con le patate che aleggiava nell’androne, e che Moira sapeva cucinare così bene. Aperta la porta quell’odore avvolgente lo investì, e gli aprì lo stomaco facendogli venire l’acquolina alla bocca.
<Ciao Amore, pollo e patate?> disse lui affrettandosi ad entrare in casa.
<Indovinato!> esclamò lei uscendo da dietro l’angolo della cucina ed avvicinandosi per accoglierlo con un bacio, con il suo solito sorriso. Era una ragazza minuta dalla corporatura snella ma mediterranea, con occhi color miele, la bocca sottile e piccolina, i capelli corvino lunghi alla schiena e la pelle olivastra, tanto che spesso la scambiavano per una bellezza asiatica, e lo stesso Chris, la prima volta che la vide, aveva creduto fosse straniera.
Chris si diresse dapprima nel ripostiglio per calzare un paio di pantofole ciniglia color beige che la mamma di lei gli aveva regalato il Natale precedente, poi andò in camera per indossare abiti più comodi, e passato per il bagno, raggiunse la ragazza che lo stava aspettando al tavolo per cenare. Insomma in quattro mosse aveva fatto il giro di casa.
Si salutarono ancora con un bacio e si sedettero. Erano abituali, lui sempre seduto alla destra di lei. Solitamente appena rientrato dal lavoro, Chris non parlava per i primi dieci minuti. Semplicemente prendeva il telecomando, impostava la sua trasmissione dell’ora di cena e iniziava a mangiare. Seppur Moira nel primo periodo di conoscenza non capisse perché facesse così, imparò ad assecondarlo, perché del resto era solo un modo per allentare le tensioni post lavoro, e prendersi qualche minuto di pausa dopo le fatiche della giornata. Quando era pronto per affrontare la conversazione, solitamente la avviava lui.
E comunque in quel piccolo appartamento, il silenzio, non stonava ma permetteva di godersi la tranquillità dell’ambiente.
Quella mansarda era piccola, accogliente, ben curata e ben arredata. I mobili li avevano scelti insieme un anno e mezzo prima, anche se Moira e le misure non andavano molto d’accordo e per questo c’erano stati dubbi sulla disposizione.
Avevano approfittato di un periodo in cui Chris doveva stare a casa per via di un incidente accorso sul lavoro, che gli aveva cagionato una frattura della caviglia. Era lo stesso periodo in cui Moira aveva trovato lavoro in un bar di un centro commerciale vicino al lavoro di Chris, motivo in più per andare a vivere insieme, considerando che Moira, vivendo con i genitori, era molto lontana da lì. Certo, non erano rose e fiori in quel posto, tanto che Chris spesso minacciava di parlare con quello zoticone del datore di lavoro.
<Se non te ne vai ci metto le mani io. Questo non è lavoro. Meglio mangiare pane e cipolla che vederti in queste condizioni, la dignità non la deve calpestare nessuno> le ripeteva.
Furono per lei mesi di sacrifici e bocconi amari, perché sottopagata e sfruttata.
“Per lo meno ho il denaro per permettermi i mobili” pensava lei. Sì, perché la loro filosofia era la condivisione di gioie e dolori, spese comprese. Fortunatamente, quell’impiego durò solo qualche mese, avendo avuto una proposta di lavoro molto più allettante da un’azienda di cosmetici e prodotti per la casa e per la persona. Ora faceva la commessa, ma quel lavoro le piaceva. Insomma, quei mobili erano nati dal sacrificio e per questo ancora più belli.

Estratto dal libro "Una battaglia lunga tutta una vita" di Christian Efrem Iori, Midgard Editrice 2020

GIOVANI AUTORI CRESCONO: IL MESSAGGIO DI CORAGGIO DI CHRIS tratto dal Corriere dell'Umbria del 28.6.2020


Articolo del Corriere dell'Umbria (28.6.2020)